Nathan Never - Terre Lontane è uscito in libreria nel mese di giugno 2023, e contiene la ristampa di
quattro avventure del nostro agente Alfa ambientate in luoghi remoti,
lontano dalla metropoli.
Le belve
è una storia molto dura, forse
una delle più dure mai pubblicate sulla serie, ed è strutturata
come un legal thriller:
Nathan Never indaga su un crimine di guerra, una strage di civili
compiuta da un plotone di soldati della Federazione nel territorio
del Margine.
Le voci della città è
un’avventura particolare. Nasce in uno scenario familiare ai
lettori della serie (il dirty
boulevard visto nel
n.32), ma è composta da tre storie che, a dispetto del titolo, non
si svolgono nella metropoli, e che non vedono Nathan protagonista.
Una di queste storie non è completamente mia, perché è
l’adattamento in chiave “futuribile” di un famoso racconto di
Jack London, intitolato In
un paese lontano.
Flashpoint
è una delle storie a cui sono più affezionato. Indagando su una
serie di attentati incendiari, Nathan si trova a rievocare alcuni
fatti drammatici della sua infanzia nella valle di Gadalas. Una
storia di quelle definite coming
of age, a metà strada
tra un classico-classico come Tom
Sawyer e un classico
moderno come Stand by Me.
Operazione Terra Mater
chiude questa selezione di storie inusuali, invece, con un’avventura
che rimette in scena dopo anni un personaggio fondamentale per la
saga di Nathan, e a me molto caro: la procuratrice distrettuale Sara
McBain. Una perfetta “chiusura del cerchio” per questo volume,
dato che anche questa avventura si svolge nel Margine, così come Le
belve.
I
disegnatori di questo volume sono, nell’ordine, Stefano Casini,
Onofrio Catacchio & Andrea Bormida, Guido Masala e Roberto De
Angelis.
Nathan Never – Dopo l’Apocalisse,
uscito in libreria nel 2020,
contiene la ristampa di quattro storie sontuosamente illustrate
da Giancarlo Olivares. La prima è una lunga avventura composta di
tre episodi, 282 pagine in tutto. Racconta un momento particolare
della storia di Nathan Never, un nuovo inizio dopo una drammatica
avventura raccontata nei cinque episodi precedenti, e che aveva avuto
un finale, appunto, apocalittico. Proprio per questo, nonostante la
storia fosse molto drammatica e dovesse culminare con un addio, mi
impuntai per scrivere un finale in qualche modo “positivo”, che
lasciasse un buon sapore in bocca al lettore. Una curiosità: il vero
addio in questa storia non è nel finale, ma prima. È l’addio
definitivo a un personaggio “minore”, ma in qualche modo
fondamentale, nella saga di Nathan Never. Per questo gli ho voluto regalare una uscita di scena solenne, che Olivares ha rappresentato con una tale efficacia da farmi provare una punta di rammarico per la mia scelta. La quarta storia del volume non è scritta da me, ma
da Riccardo Secchi, perfettamente a suo agio in quel mix di thriller
e mood malinconico che è uno dei marchi di fabbrica della
nostra serie.
Dopo l'Apocalisse è il quarto volume della Sergio
Bonelli Editore a uscire in libreria con la mia firma, ed è il terzo
dedicato a Nathan Never. Il primo era stato Caravan, nel
2013.
Anche se
Caravan è una di
quelle che chiamiamo “mini-serie” (uscì in edicola in 12 albi
pubblicati a cavallo tra il 2009 e il 2010, per un totale di 1.128
pagine), è il lavoro a cui sono più legato. Una specie di
autobiografia immaginaria, se vogliamo. È una serie diversa dai
canoni che ormai chiamiamo familiarmente “bonelliani”, e in
effetti ha intercettato una fascia di lettori diversa dal solito, che
non segue abitualmente le nostre serie. Sono molto soddisfatto di
questa edizione da libreria, che è riveduta e corretta rispetto alla
pubblicazione mensile e ripropone tutte le copertine degli albi
originali e alcuni schizzi inediti. E non solo: la prefazione sotto
forma racconto, inedita, è a tutti gli effetti un “micro-sequel”
della serie. Il mio unico rammarico è il formato non proprio
agilissimo, due volumoni di circa seicento pagine ciascuno. Avrei
preferito un’uscita distribuita in tre volumi di quattro episodi,
ma mi dicono che questo formato “malloppo” è comunque gradito
dai lettori. Non mi dilungo oltre, perché di
Caravan ho già
parlato ampiamente in questo blog,
qui, e ovviamente
nel blog dedicato alla serie, all’epoca.
Nathan Never – Segnali dallo
spazio contiene la ristampa di quattro storie disegnate da
Roberto De Angelis, uscite in edicola nello scorso decennio. La prima è
abbastanza curiosa, perché è una storia celebrativa, pubblicata in
occasione dei dieci anni di vita del personaggio, ed è basata
sull’idea degli universi paralleli. Anche se non è affatto una
storia ironica (al contrario, è piuttosto malinconica), è tutto
sommato un modo complice di festeggiare il decennale della testata,
strizzando l’occhio ai lettori affezionati. C’è il Nathan Never
del presente (il presente di allora, 2001), il Nathan Never del
passato, e un Nathan Never come sarebbe potuto essere. Le altre due
storie del volume trattano di alieni. Le avevo scritte sforzandomi, in
qualche modo, di uscire da quel filone di detection che
è la caratteristica del “mio” Nathan Never. Ma
non amo quel tipo di fantascienza, e non considero queste due
storie significative del mio modo di scrivere. Per fortuna Roberto De
Angelis le ha disegnate in maniera spettacolare, in particolare
quella intitolata Segnali dallo spazio. Perciò, probabilmente
questo volume è più rappresentativo del suo talento che del mio.
Nathan Never – L’abisso delle memorie Questo volume è diverso dalle altre ristampe, con copertina cartonata e formato più grande (20 x 26,5 cm). Contiene la ristampa di
un’avventura in due parti, uscita tra il 1992 e il 1993, a un
anno e mezzo di distanza dall’inizio della serie. Ed è una storia
fondamentale per il nostro personaggio. Vi si racconta infatti il suo
passato e soprattutto quello che i manuali di sceneggiatura chiamano
il fatal flaw, il difetto fatale che ha segnato la vita
dell’eroe. Fin dall’inizio avevamo scelto di non calare subito
tutte le carte e di svelare il passato di Nathan Never un po’ per
volta. Cominciammo a farlo con questa storia, che per fortuna fu
apprezzatissima dai lettori. Anche perché, per la prima volta nella
storia della casa editrice, un protagonista dimostrava tutta la
fragilità dell’uomo sotto la corazza dell’eroe. Illustrata da
Nicola Mari, con un bianco e nero reso con maestria sorprendente per un autore così giovane, la storia è tuttora ricordata con affetto dai lettori "storici". E, per chi non avesse mai letto Nathan Never, potrebbe essere una buona introduzione al personaggio.