Forzandomi la mano, nel 2009 avevo aperto un blog per accompagnare la pubblicazione di Caravan. L'ho chiuso (ma non eliminato, è ancora on line, qui) con un sospiro di sollievo. Se la serie fosse stata più lunga e avesse proseguito, il blog si sarebbe comunque fermato. Semplicemente, non avevo più tempo per aggiornarlo.
Dopo avere aperto un account Twitter ho continuato a pubblicare – sia pure con ritmi sempre più lenti – sul mio sito. Finché mi sono reso conto che, di nuovo, il mio tempo non bastava più.
Per aggiornare il sito la procedura era farraginosa e soprattutto lunga. E comunque, col passare del tempo, diminuivano sempre di più sia la voglia di esternare che i motivi. Ormai due cose mi erano chiare: a) ciò che noi autori scriviamo nei fumetti - lo dicono le fredde cifre - interessa poco. b) Quello che scriviamo riguardo ai fumetti, invece, non interessa affatto. (A meno che non si tratti di polemiche che attizzano sì e no cento persone.)
L'anno scorso ho chiuso il mio vecchio sito, quello legato al dominio michelemedda.com. A quell'indirizzo oggi c'è un sito giapponese. Non so perché. Posso solo ipotizzare che il mio dominio sia stato segnalato in automatico a quelle società che comprano domini scaduti per poi rivenderli a caro prezzo agli ex proprietari pentiti, o per inserire link che mandano su chissà quale sito-trappola gli incauti visitatori. In ogni modo, la cosa non mi toglie il sonno.
Parlare di fumetto, oggi, non è una mia priorità (e tutto sommato non lo è mai stata). Tanto lo fanno i lettori, nel consueto clima da Bar Sport (legittimo, finché non si pretende di spacciare pareri per "critica costruttiva"), e una "critica" spesso superficiale e distratta. E neanche questo mi toglie il sonno.
Io sono fuori campo.
Questo blog è una soffitta virtuale, per quelle vecchie cose che non avete il coraggio di buttare, e che comunque tenete da qualche parte per andare a riguardarle ogni tanto.
Sono presente in Rete dal 1999, e sono stato il primo sceneggiatore italiano ad aprirsi uno spazio sul web, nel 2000. (Nella voce a me dedicata, Wikipedia dice che questa notizia è senza fonte, ma fidatevi: vi assicuro che è così). Mi spiace buttare via con qualche clic quello che ho scritto in tanti anni. E che, peraltro, non riguarda soltanto il fumetto.
Perciò, userò questo blog per lasciare on line quegli articoli che, anche a distanza di tempo, possono avere ancora qualche interesse per i lettori. Almeno per quelli che amano l'archeologia. Come diceva Antonio Serra: "E' sorprendente vedere quanta gente si interessi ancora alle lingue morte: il latino, il greco, i fumetti".