giovedì 11 giugno 2015

DIECI REGOLE PER INTERAGIRE COI DISEGNATORI (1992)

 Lo confesso: nei primi anni novanta, quando sentivo Tiziano Sclavi asserire "I disegnatori non è gente" e Alfredo Castelli raccontare aneddoti agghiaccianti su alcuni disegnatori, avevo il dubbio che esagerassero un po'. Bastò appena il primo anno di lavoro su Nathan Never per farmi capire che non esageravano affatto. Che i disegnatori sbagliassero non era una notizia, come non lo è "cane morde uomo". Il fatto era che sbagliavano in modi, come dire?, alquanto fantasiosi e imprevedibili. E, cosa ancor più singolare, i loro errori sembravano seguire spesso gli stessi pattern, come se esistessero deviazioni mentali peculiari di quella categoria professionale e di nessun'altra.

Il testo qui di seguito è uno dei primi pezzi ironici che scrissi sul mondo del fumetto, quando il tasso di humour tra i professionisti (e anche tra i lettori) era molto più alto di quello di oggi. Dapprima fatto circolare inter nos come scherzo, il testo delle "Dieci regole" fu in seguito risistemato e pubblicato, se la memoria non mi inganna, sulla rivista Dime Press, a metà degli anni novanta. Nei primi anni duemila il decalogo cominciò a viaggiare sul web, rilanciato dal compianto Carlo Peroni, e da allora ogni tanto ritorna a galla.


1) I disegnatori andrebbero sepolti in terra sconsacrata. Vivi, però.

2) Se Alfred Hitchcock (*) avesse conosciuto un disegnatore di fumetti, avrebbe rivalutato gli attori.

3) Il disegnatore è quella cosa che regge il foglio con una mano, la sigaretta con l'altra, e usa tutto il resto del corpo per disegnare.

4) Signore! Se non volevi che i disegnatori pensassero, perché hai dato loro un cervello?

5) Il disegnatore è quello che se gli dai un dito è capace di prendersi l'ombelico.

6) Non dare mai a un disegnatore più di venti pagine di sceneggiatura in una volta. Si troverebbe in difficoltà a contarle, dopo avere finito le dita delle mani e dei piedi.

7) Quando dalla redazione vi comunicano che una tavola è andata smarrita, suggerite di guardare dentro il frigorifero del disegnatore, tra i pattini a rotelle e lo spazzolino da denti.

8) Il disegnatore di fumetti è l'unica persona al mondo che sulle copertine non legge il titolo, ma la firma dell'illustratore.

9) Come distingui un futuro disegnatore in prima elementare? E' quell'alunno che chiede alla maestra una percentuale sul prezzo del registro perché c'è il suo nome sopra.

10) Io non sono razzista: ho più di un amico disegnatore, e potrebbe sposare tranquillamente mia sorella. Fortunatamente non ho sorelle.

(*) Hitchcock aveva fama di ripetere spesso che gli attori erano bestie (anzi, cattle, bestiame). Quando qualcuno glielo rinfacciò, disse: "Mai detto che sono bestie. Ho detto solo che bisogna trattarli come tali".