Su Prime c’è un film piccolo piccolo (anche nella durata: 90 minuti scarsi), che non si è filato nessuno, e che merita una chance. Il titolo è L’ombra della vendetta (Five Minutes of Heaven, 2009). Si tratta di una produzione irlandese, probabilmente un ripiego per il regista tedesco Oliver Hirschbiegel (The Experiment, La caduta), dopo la travagliatissima produzione di Invasion, l’infelice remake de L’invasione degli ultracorpi.
La trama, ispirata a fatti realmente accaduti, è semplicissima: nel 1975, in una Belfast dilaniata dalla guerra civile, il protestante Alistair (Mark Ryder, I Borgia) uccide un ragazzo cattolico sotto gli occhi del fratellino Joe (il piccolo Kevin O’Neill, nel suo primo e finora unico ruolo cinematografico).
Trentatré anni dopo, nel 2008, un network televisivo offre ad Alistair (Liam Neeson) e a Joe (James Nesbitt) l’occasione di incontrarsi davanti alla telecamere: lo scopo è esortare un paese ancora diviso in due alla reciproca comprensione e al perdono. Alistair è ormai un uomo maturo, totalmente diverso dal fanatico che era. Scontata la sua pena in carcere, da anni gira il mondo per raccontare la sua esperienza e diffondere un messaggio di pace. Joe si è sposato, ha due bambine, ma l’omicidio del fratello ha segnato la sua infanzia, alienandogli l’amore della madre, che gli ha sempre rimproverato di non avere fatto niente per fermare l’assassino. Pur dopo tanto tempo, la ferita nell'anima di Joe brucia ancora.
L’ombra della vendetta è praticamente un film “da camera”, girato quasi completamente in interni. Una prova di notevole abilità registica da parte di Hirschbiegel e una prova d’attore per i due interpreti. Neeson è la star che conosciamo e si cala con ovvia naturalezza nei panni dell’assassino redento, ma qui è una sorpresa James Nesbitt. Già poliziotto infiltrato, maschera di ghiaccio e nervi d’acciaio nella serie Murphy’s Law, qui Nesbitt dà vita a un personaggio totalmente diverso: uno sfortunato psicolabile che ha atteso trent’anni per avere i suoi “cinque minuti di paradiso” (titolo originale del film). Ma che non saranno esattamente come se li aspettava.
Per due terzi – quelli della preparazione all’incontro televisivo nel castello – il film è un gioiello di tensione sapientemente distillata, mentre nell’ultimo terzo lo scioglimento finale resta un po’ soffocato dalla sua stessa coerenza. In ogni caso, in mezzo a tante produzioni fatte con lo stampino, L’ombra della vendetta è una boccata d’ossigeno e merita un recupero. Last but not least: lo sceneggiatore è Guy Hibbert, che qualche anno dopo firmerà un altro interessante dramma claustrofobico, Il diritto di uccidere (2015) per la regia di Gavin Hood.
Qui trovate il trailer originale: https://www.youtube.com/watch?v=uZOE7HgvI3c
Qui un’intervista al regista Oliver Hirschbiegel: https://www.altfg.com/film/oliver-hirschbiegel-interview/